E' una notizia che solo qualche lustro addietro sarebbe stata da "Ai confini della realtà" per i torinesi.. la Metro, a Torino. Dopo averci stupito appena un'anno fa, oggi lo stupore raddoppia per l'apertura del secondo tratto, da Porta Susa a Porta Nuova.
Non chiamatela più città, ora possiamo chiamarci metropoli, perché la metropoli, a pensarci bene , e per alchimia letteraria per me è la "metro polis" (la città della Metro appunto).
Seriamente affermo che a buon diritto è la nuova attrattiva della città. E' rapida, è veloce, ha una accelerazione da brivido, ha passaggi rapidi a pochi minuti di distanza, è senza guidatore. Qualcuno dirà che mette paura un vagone senza conducente, eppure tante cose della nostra vita sono guidate a distanza o controllate in modo automatico e noi neppure ce ne accorgiamo o non ne abbiamo paura. C'è infatti forse un omino che ci fa salire o scendere con l'ascensore ?
A distanza di un'anno dall'inaugurazione della prima tratta, è rimasta ancora in buono stato di pulizia. Prendete poi i nomi delle stazioni, a buon diritto possiamo vantare stazioni nobili come "Principi d'Acaja" o "Re Umberto" d'arte come "Bernini", letterarie ("Carducci") o tecniche come Fermi o Marconi, senza dimenticare la nostra storia d'Italia con "Montegrappa" e "XVIII Dicembre". E quando la terza tratta della metro sarà realizzata (da Porta Nuova al Lingotto, nel 2010), due stazioni saranno collegate: "Dante" con "Paradiso", un motivo (letterario) in più per salirci.. Dante che ci porta in Paradiso.. altro che città diabolica e satanista!
Lasciate che vi lasci con la fermata "Principi d'Acaja", una delle mie preferite, oltre per nobiltà di nome, anche per elezione, conducendovi in superficie alla vista di villa La Fleur, emozionante architettura in mirabile stile Liberty, lo stile fiorito di inizio secolo.. Torino è anche questa.
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