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Vitalismo e chimica organica

Trovo spesso affascinante ripercorrere alcune tappe della storia della scienza moderna.
Interessante sarebbe una scuola che, accanto al necessario nozionismo, crei agli allievi dei collegamenti tra le nozioni e il contesto in cui si svilupparono.
Imparare ad esempio una legge a memoria talvolta non ha nessuna utilità (e spesso è difficile da ricordare) se non si crea un collegamento con chi l'ha ideata, dove viveva e in che cosa credeva (e anche l'utilizzo pratico di cui farne). Certo, servirebbe molto tempo per far questo, ma sarebbe proprio questo il compito della Scuola (con la S maiuscola) ovvero quello di far nascere l'amore per lo studio.

Nell'anno del Signore 1831 nella tutt'ora famosa e prestigiosa università di Gottinga (Göttingen, nella Bassa Sassonia), a soli 31 anni, entrava in cattedra un grande chimico dell'Ottocento, Friedrich Wohler, il cui contributo fondamentale nella scienza è stato quello di sintetizzare il primo composto organico (l'urea) partendo da sostanze inorganiche.

Nato all'inizio del secolo, anno 1800, figlio di un semplice maniscalco (un mestiere dal nome oggigiorno desueto, un artigiano che forgia i ferri ed esegue la ferratura dei cavalli), nasce nella canonica di campagna di suo zio, dove i suoi genitori si erano rifugiati dopo uno grave screzio tra il signorotto locale e suo padre, maniscalco del signorotto.
Stimolato all'amore per lo studio da suo zio parroco, presto scopre la sua vocazione di chimico, un ramo della scienza che in quel secolo stava nascendo, dopo le scoperte fondamentali del secolo scorso dai padri della chimica (ad esempio, da Lavoisier). Dopo gli studi universitari ebbe come maestro forse il più grande chimico del tempo, Jacob Berzelius, vivendo a Stoccolma per un anno, a suo stretto contatto.

Ritornato in Germania, a 28 anni fece la sua scoperta fondamentale, superando la "teoria vitalistica" (o vitalismo) allora comunemente accettata da tutti, compreso il suo maestro Berzelius. Tale teoria affermava che la chimica inorganica e quella organica erano nettamente separate in quanto in tutti i composti organici (delle piante e degli animali) esisteva una "forza vitale" che non poteva derivare dal mondo inanimato e inorganico. Per questa ragione non si sarebbe mai potuto ottenere un composto organico da soli composti inorganici, mancando questo principio o forza (invece era possibile l'opposto, per esempio bruciando un composto organico, una pianta, si ottiene uno inorganico, la cenere appunto).
Wohler invece un giorno, nel tentativo di creare un sale, il cianato di ammonio, ottenne casualmente l'urea, un composto dell'urina.
La strada era stata aperta. Un suo allievo anni dopo riuscì a sintetizzare l'acido acetico, e il chimico francese Berthollet l'acido formico.
E dopo la cattedra a Gottinga a 31 anni, gli studi in chimica di Wohler continuarono brillantemente per tutta la vita.

Per approfondire :
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/wohler.htm

(image : ''Friedrich Wöhler'' ; year: unknown ; source: http://www.sil.si.edu/digitalcollections/hst/scientific-identity/explore.htm ; licence: Public Domain)

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