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E' curioso come credenze o convinzioni della nostra cultura occidentale, che crediamo esistenti da sempre o nate nell'antichità, siano in realtà il frutto di una elaborazione culturale posteriore. Il medioevo è una fucina di invenzioni, ad esso dobbiamo la nascita del Purgatorio, codificato dalla Chiesa in alcuni concili dopo l'anno Mille.
Leggendo un libro sui miti e leggende del medioevo sto scoprendo la figura di Alberico de' Settefrati, lucido autore di una visione pre-dantesca dei tre mondi oltre l'esistenza terrena cristiana: l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
All'età di dieci anni, il piccolo Alberico, di nobili origini dal castello di Sette Frati (Frosinone), cadendo gravemente malato per nove giorni e nove notti, ha questa visione dell'aldilà, che racconterà successivamente ad un abate dell'abazia di Montecassino quando più tardi entrerà a far parte del monastero.
Immaginato prima ancora della visione dantesca, un mondo infernale descritto lucidamente, affascinante quanto terribile, con San Pietro nel ruolo dell'accompagnatore e protettore dai demoni che lungo il cammino infastidiscono il piccolo Alberico.
Luogo clou delle pene da scontare è un campo lungo tre giorni e tre notti di cammino, irto di spine, e al centro un enorme drago sellato da un diavolo con un in mano un serpente, usato come frusta per percuotere le anime che transitano in quel luogo.
Link: Alberico de' Settefrati su Wiki
Un libro per approfondire: http://www.settefrati.net/cedrone2.htm
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