Quasi in punta di piedi, la tradizionale lampadina, chiamata ad incandescenza (in quanto produce luce per effetto di incandescenza dovuto all'attraversamento della corrente elettrica di un filamento metallico di tungsteno) sta per uscire dal mercato e non essere più prodotta.
Si inizia da settembre con quella da 100W e poi, a seguire, non sarà più venduta in Italia dal 2011.
Ed è già notizia che alcuni affezionati dell'incandescenza hanno iniziato a fare incetta di vecchie lampadine.
Era ora, aggiungo io, visto che le nuove lampade alogene, a parità di luce prodotta, consumano molto di meno, facendo risparmare sulla bolletta dell'elettricità e soprattutto incidono di meno sui consumi globali del pianeta Terra.
Occorrerà soltanto aggiornare le nostre conoscenze risalenti alle scuole Elementari sull'inventore della nuova lampadina, non più Thomas Edison ma.. occorrerà cercarlo prima con Google!
Curiosità si scoprono leggendo la pagina della lampada ad incandescenza su Wiki, e si viene a sapere che, come già successo per altre invenzioni del passato, il primo scopritore non fu il noto Edison nel 1878 ma uno sconosciuto, un immigrato tedesco in America di nome Heinrich Goebel nel 1854 (destino comune a molti di non essere ricordati nei libri scolastici di storia) e che, in Italia, pari di Edison fu il torinese Alessandro Cruto (nato a Piossasco nel 1847 e morto nel 1908) il quale fondò nel torinese (ad Alpignano) una fabbrica di lampadine (con una produzione di ben 1000 lampadine al giorno!), poi rilevata nel 1927 dalla Philips.
Prepariamoci a conservarne con cura almeno una di lampadina, da mostrare ai nostri posteri!
Approfondimenti:
- La Stampa, E ora cambiate le lampadine
- Wikipedia, Lampada ad incandescenza
- Wikipedia, Alessandro Cruto
- Torino Scienza, Alessandro Cruto
The photo above is taken by "aldoaldoz", on Flickr, Creative Commons licence.
Commenti