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Devo risalire la mia memoria agli inizi degli anni ottanta per ricordarmi una nevicata cosi', non una semplice nevischiata come gli ultimi anni ma una scenografia degna del vero Inverno, come una scena di teatro, dove tutte le brutture cittadine sono nascoste, e quelle belle vengono esaltate fino allo sbocciare di splendidi fiori di neve (si giudichi dalla foto..).
Da sabato scorso, e ancora oggi, giovedi', quasi senza soluzione di continuita', a Torino la neve continua a scendere, con temperature regolate dal ciclone siberiano, con la massima che non supera i zero gradi.
Inoltre oggi ricorre la festa della Candelora, ovvero della benedizione delle candele, a rappresentare la luce del Cristo che e' tanto piu' necessaria nei giorni piu' bui e freddi dell'inverno. E' un giorno di passaggio, di meta' inverno, non a caso i detti popolari cercano di prevedere l'andamento futuro basandosi su questo giorno di riferimento ("per la santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora; ma se l'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno").
Secondo la tradizione ebraica, e' il rito della Purificazione di Maria che avviene quaranta giorni dopo il Natale ovvero dopo la nascita del Cristo (una donna era considerata impura nei quaranta giorni successivi al parto), benedetta quindi la purezza della neve che la simboleggia (e anche l'aria di citta' ringrazia perche' purificata dall'inquinamento).
E' bello notare come tutta la citta' venga rallentata, il rumore del traffico e' attutito, a causa dell'asfalto che richiede moderazione nella velocita', tutti procedono a ritmi piu' umani, anche i pedoni, e non si esce di casa se non e' strettamente necessario, a simboleggiare la maggiore l'interiorita' (nella propria casa ovvero in se stessi) che ci e' richiesta in questi mesi invernali, perche' per quanto l'uomo moderno cerchi di sovvertire le stagioni, il ritmo, la frequenza che la nostra Madre Terra ci impone deve essere assecondata, per vivere meglio e in sintonia con il Tutto che ci circonda.
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