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La purificazione dell'Agnello

"Ecco l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.."
Quante volte abbiamo ascoltato a messa questa frase, forse senza capirne a fondo il significato.
E nei giorni scorsi per i musulmani si e' svolta la Festa del Sacrificio, Id al-adha, durante la quale vengono offerti ad Allah molti agnelli in segno di ringraziamento. Il gesto ricorda l'episodio delle Scritture nel quale Dio mette alla prova Abramo chiedendogli di sacrificare suo figlio Ismaele e, nel momento in cui padre e figlio stanno per compiere la Sua volonta' appare uno splendido montone, fatto apparire da Dio ormai convinto della fede di Abramo, da sacrificare al posto del figlio.
L'agnello sacrificale del resto ci accomuna: nella figura di Gesu' il Cristo e nella festa della Pasqua cristiana, ma con molta meno religiosita', anzi in un eccesso di paganesimo l'agnello e' sulle tavole di molte famiglie, nemmeno ringraziato per il suo gesto e tantomeno ricordato per il collegamento con un rito di purificazione.

Un sintetico studio antropologico l'ho trovato in un documento di tre pagine, leggibile qui, in cui si interpreta il sacrificio animale in vari modi, ad esempio come remissione (o perdono) delle colpe, colpe che non sono quelle commesse direttamente dalla persona ma commesse indirettamente, senza la sua volonta', e quindi l'animale redime risolvendo il conflitto che si crea nel colpevole. E' comunque necessario che l'animale sia quanto piu' possibile puro, ecco quindi l'agnello, cucciolo della mansueta e bianca pecora, simbolo di purezza.
Un'altra interpretazione e' la purificazione, che cancella le impurita' derivate non da propria volonta', che puo'riguardare la persona, oppure un luogo (ad esempio un tempio) oppure un'intera societa'.

Sto constatando l'idea che il simbolismo e' davvero molto potente e talvolta e' piu' reale di quello che crediamo sia reale. L'idea ad esempio di poter guarire le persone risolvendo conflitti interiori portando alla luce simboli (o metafore) del paziente (malattie generate dalla psiche del paziente che si manifesta nella soma, psicosomatiche appunto) e'uno calzante esempio (si leggano ad esempio le esperienze di Terapia Verbale).
Di conseguenza, anche le religioni, islamiche o cristiane, potrebbero progredire significativamente, se riuscissero a portare alla luce il significato profondo della metafora dell'agnello, che e' giusto e che e' fondante per la religione, e che venisse rielaborato con altri simboli, magari piu' attuali, sicuramente meno cruenti per i tanti ed innocenti agnellini, che sentitamente ringrazierebbero!

Fonti:
- La Repubblica : Festa del Sacrificio, attesa per trentamila
- Uccisione rituale di animali, Silvana Radoani, http://www.asaap.org/documenti/sacrifici.pdf


The photo above is taken by "paraflyer", on Flickr, Creative Commons licence.

Commenti

Zag ha detto…
Ma pasqua è un po' lontana... cmq io da anni evito di mangiare agnelli o vitelli, ma per motivi meno profondi: è carne malsana, di animali cresciuti ad antibiotici ed anabolizzanti.

Ciao.

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