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E subito sono partite raffiche di contestazioni, da parte del comune interessato all'opera faraonica, dell' Ikea stessa, per il fatto che si perdono 250 posti di lavoro, la fiducia internazionale delle multinazionali verso l'Italia, bla bla bla...
A mio parere, merita un plauso il presidente della provincia Saitta, per questa decisione coraggiosa! La ragione e' semplice e disarmante, logica e sacrosanta : e' terreno agricolo!
Quanto valore diamo al terreno, alla terra, a Madre Natura, nella societa' contemporanea ? Direi molto poco ormai, la frenetica e cieca corsa allo sviluppo commerciale, ovvero nello creare cattedrali dello shopping della moderna fede religiosa non ha limiti.
Perche' poi un secondo centro commerciale ? Non basta gia' quello imponente di Collegno ? Perche' non riutilizzare zone industriali dismesse ? Perche' riempire di cemento 60.000 metri quadri per un parcheggio ? Cosa ce ne faremo del cemento che circonda le nostre citta' quando un giorno ci chiederemo : dove sono i campi, dove si coltiva la terra, dov'e' il verde che nutre, da ossigeno, purifica, equilibria il sistema terrestre ?
Articolo :
- Ikea, Saitta: "Non si può accettare il consumo del territorio"
The photo above is taken by "Ross Chapman", on Flickr, Creative Commons licence.
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