Foto di Max Opp, da Flickr, Creative Commons licence |
"Got Milk?" (hai latte?) è (ancora oggi) la martellante pubblicità degli Stati Uniti a favore del consumo di latte. E' noto che gli americani, insieme ai nord europei, siano i maggiori consumatori di latte, grazie anche a queste pubblicità e a numerosi studi che in passato elogiavano le proprietà benefiche del latte.
Ma da quando beviamo latte, e soprattutto, perchè ?
Nel
passato e fino alla fine dell'Ottocento e inizi Novecento, i bovini
venivano allevati come animali da soma e il loro latte diventava
formaggio, prevalentemente per motivi di conservazione. Non si beveva tanto latte come adesso.
"Il latte fa bene alle ossa perchè contiene il calcio".
Chi non conosce questa affermazione? E' così diffusa che (quasi) tutti sono ormai convinti che sia vera.
Ma chi lo ha detto ?
E se invece recenti studi dimostrassero proprio il contrario ? Che il calcio non viene assimilato dal corpo, anzi è causa precoce di osteoporosi, producendo proprio l'effetto opposto di quello che la pubblicità racconta?
Quanti hanno iniziato a fumare nel dopoguerra pensando che il fumo fosse una cosa normale ? E cosa c'è scritto adesso sui pacchetti di sigaretta ?
Quanti hanno lavorato nelle fabbriche di amianto, a Casale Monferrato, e cosa sta succedendo oggi agli ex-operai ? Quale processo giudiziario potrà restituire loro la salute (o la vita) ?
Quanti hanno elogiato i benefici dell'energia nucleare, energia illimitata e pulita (le scorie si manderanno un giorno tutte sulla Luna), e cosa è successo di recente a Cernobyl o a Fukushima ?
Cosa è successo a inizio Novecento quando la Bayer vendeva in farmacia la morfina come farmaco (aspirina, eroina, morfina - si sente l'assonanza in -ina , brand Bayer) ? E cosa è successo ai primi sventurati pazienti che denunciavano forme di dipendenza ?
Il luogo comune è un mostro che va respinto con tanta apertura mentale, molta di più di quanto uno pensi di essere "aperto".
Lascio ora la parola a René Andreani, le sue argomentazioni sono molto logiche, così logiche che viene da dire "ma perchè non ci ho pensato prima?" :
"Il latte della donna fa bene al neonato, quello della mucca fa bene ai vitelli. “Fino a due anni i bambini dovrebbero essere alimentati con latte materno. Dopo i due anni, dimenticate ogni tipo di latte!”. Questa vera e propria bomba è stata fatta esplodere agli inizi degli anni novanta dal celeberrimo dottor Benjiamin Spock, padre della moderna pediatria. Questa inversione di tendenza portò il dottor Spock ad abbracciare le tesi che da anni molti medici ed esperti (nonché vegan, macrobiotici ed igienisti) propugnano: il latte vaccino fa male, soprattutto in fase di crescita, perché può provocare molte deficienze immunitarie e disturbi vari, tra cui l’anemia, allergie e persino un insufficiente sviluppo cerebrale. In America e in Italia in molti si scagliarono contro Spock, definendo “vecchio arteriosclerotico” questa vera “leggenda della puericultura” che, a 89 anni suonati, ebbe il coraggio intellettuale di ammettere i propri errori e di dichiarare che il latte di vacca è adattissimo ai vitelli, ma non agli uomini.
L’uomo è l’unico animale che continua a nutrirsi di latte anche dopo lo svezzamento. Che sia il desiderio di non diventare mai adulti? Il latte vaccino è un cibo per vitelli, non per l’uomo. Serve a far crescere un vitello e a farlo assomigliare ad una mucca, ma sicuramente non per aiutare un bambino a diventare un uomo. Per questo la natura ha predisposto il latte materno. La madre, nella società moderna, ha sempre più spesso rinunciato ad allattare al seno il proprio neonato (bassissime le percentuali alla fine degli anni sessanta), un po’ per motivi di tempo (essendo inserita nel frenetico processo produttivo), un po’ per mancanza d’informazione sull’insostituibilità del latte materno nei primi mesi di vita. La donna si è poi fatta condizionare da false paure sui presunti danni estetici dell’allattamento e da un malinteso desiderio d’emancipazione. Il peso più decisivo, in questa “scelta”, lo ha avuto la martellante pubblicità delle industrie produttrici di latte (in polvere e non), aiutate sicuramente dai sacerdoti della salute in camice bianco che hanno contribuito a creare un vero e proprio “mito” alimentare, basato su poco o nulla."
L’uomo è l’unico animale che continua a nutrirsi di latte anche dopo lo svezzamento. Che sia il desiderio di non diventare mai adulti? Il latte vaccino è un cibo per vitelli, non per l’uomo. Serve a far crescere un vitello e a farlo assomigliare ad una mucca, ma sicuramente non per aiutare un bambino a diventare un uomo. Per questo la natura ha predisposto il latte materno. La madre, nella società moderna, ha sempre più spesso rinunciato ad allattare al seno il proprio neonato (bassissime le percentuali alla fine degli anni sessanta), un po’ per motivi di tempo (essendo inserita nel frenetico processo produttivo), un po’ per mancanza d’informazione sull’insostituibilità del latte materno nei primi mesi di vita. La donna si è poi fatta condizionare da false paure sui presunti danni estetici dell’allattamento e da un malinteso desiderio d’emancipazione. Il peso più decisivo, in questa “scelta”, lo ha avuto la martellante pubblicità delle industrie produttrici di latte (in polvere e non), aiutate sicuramente dai sacerdoti della salute in camice bianco che hanno contribuito a creare un vero e proprio “mito” alimentare, basato su poco o nulla."
- Forum Sentire di Coscienza: Il latte: a ciascuno il proprio
- Il Sentiero della Natura, Perchè l'uomo beve il latte vaccino?
- Wikipedia, Bovinicoltura
Sulla pubblicità del latte:
- Archiviocaltari.it , Come si vende il latte
Commenti