Domani, 4 ottobre 2008, il concerto di Vasco Rossi allo stadio Delle Alpi a Torino, il cantautore dell'emiliana Zocca, e recentemente cittadino onorario di Genova, insignito di tale titolo per averla scelta come prima città nel calendario del suo ultimo tour.
Curioso (ma forse non deve stupire) che domani, 4 ottobre, è dedicato a san Francesco d'Assisi, il patrono d'Italia, a mio parere accomunato col Vasco nella capacità di saper parlare alla gente e di riunire tanto consenso ed ammirazione intorno a se.
E forse è questo il segreto del successo che sociologi, psicologi, esperti di musica e quant'altro cercano di spiegare: semplicemente essere il "signor Rossi", ovvero lui stesso che da voce ai pensieri inespressi di tanti ragazzi, giovani e meno giovani, essere semplicemente lui.
E come San Francesco, il suo messaggio è così semplice e disarmante che occorre svestirsi (come fece il Santo nella piazza di Assisi) di tutti le costruzioni mentali e i sofismi che spesso riempono, anzi intasano la nostra vita, per accorgersi di quanto si possa vivere leggermente la vita (a passo di danza, mi viene in mente) , lasciarla fluire e scorrere, e nello stesso tempo avendo le radici (leggi significati come : onestà, responsabilità, dedizione) ben salde in questo mondo ("vivete nel mondo ma non siate del mondo" come disse un'altro poverello, Gesù di Nazareth).
The photo above is taken by "Felpa boy", on Flickr, Creative Commons licence.
Curioso (ma forse non deve stupire) che domani, 4 ottobre, è dedicato a san Francesco d'Assisi, il patrono d'Italia, a mio parere accomunato col Vasco nella capacità di saper parlare alla gente e di riunire tanto consenso ed ammirazione intorno a se.
E forse è questo il segreto del successo che sociologi, psicologi, esperti di musica e quant'altro cercano di spiegare: semplicemente essere il "signor Rossi", ovvero lui stesso che da voce ai pensieri inespressi di tanti ragazzi, giovani e meno giovani, essere semplicemente lui.
E come San Francesco, il suo messaggio è così semplice e disarmante che occorre svestirsi (come fece il Santo nella piazza di Assisi) di tutti le costruzioni mentali e i sofismi che spesso riempono, anzi intasano la nostra vita, per accorgersi di quanto si possa vivere leggermente la vita (a passo di danza, mi viene in mente) , lasciarla fluire e scorrere, e nello stesso tempo avendo le radici (leggi significati come : onestà, responsabilità, dedizione) ben salde in questo mondo ("vivete nel mondo ma non siate del mondo" come disse un'altro poverello, Gesù di Nazareth).
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