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Emanuel Swedenborg

"C'è una corrispondenza tra tutte le cose del cielo e quelle dell'uomo"
("Paradiso e Inferno", Emanuel Swedenborg)

Trovo affasciante indagare nella vita di Emanuel Swedenborg, scienziato e sensitivo non molto conosciuto, ma a cui il pensiero occidentale, a mio parere, deve molto.

Nasce a Stoccolma nel 1688 e muore nel 1772, attraversando il periodo storico dell'Illuminismo. Emanuel, il cui significato è "Dio è con noi" è figlio del vescovo luterano Jasper, il cui cognome, Swedberg cambiò in Swedenborg quando il padre assunse il titolo nobiliare.
Durante gli studi in Inghilterra conobbe Newton, che fu suo maestro, e Halley (quello della cometa).

Fu uno scienziato dal sapere enciclopedico, molto prolisso di pubblicazioni (circa 150 opere), e fu anche inventore, progettò tra le tante cose, un sottomarino ad uso militare e una macchina volante (vedi disegno).

La sua biografia potrebbe finire qui, dato il contributo alla scienza da lui svolto, se all'età di 56 anni e per i suoi successivi tren'anni della sua vita non si dedicò alla psiche e all'indagine sullo spirito, frutto delle sue numerose conversazioni (non in trance e non tutte in sogno) con entità che riconobbe come angeli.

La sua esperienza è così riassunta dalle sue parole:

"Ho visto mille volte che gli angeli hanno forma umana e mi sono intrattenuto con loro come l'uomo si intrattiene con l'uomo, a volte con uno solo, a volte con più di uno, e non ho visto nulla in loro che differisse dall'uomo in quanto alla forma. Affinché non si potesse dire che si trattava di illusione, mi è stato concesso di vederli in pieno stato di veglia, mentre ero padrone di tutti i miei sensi ed in uno stato di limpida percezione".

Usando le parole di Paola Giovetti, "fu uno dei più straordinari figli della Svezia (...) fu un precursore in molti campi e l'attuale ricerca sulla morte e il 'poi' gli deve molto".

The photoes above are taken by "Evil Preacher" and "Thomas Roche", on Flickr, Creative Commons licence.

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