Gli ombrelli come metafora dell'economia consumistica dei giorni nostri.
Come raccontava Tiziano Terzani, la nostra economia e' basata su un sistema di produzione che produce tante cose inutili o in sovrabbondanza (e questo e' vero soprattutto nei periodi di crisi) e necessita di persone che lavorino sempre di piu' per comprare cose di cui potrebbe farne a meno.
E se ha gia' tutto, allora bisogna che i beni prodotti si consumino in fretta, deperiscano, si rompano prima cosi' se ne comprano dei nuovi.
Come per gli ombrelli, oggetti non fatti piu' per durare, ma acquistati al mercato o dall'ambulante, durano due o tre piogge e al primo vento si piegano e sono da buttare. E la loro massa finisce nelle discariche creando un problema di smaltimento (a questo proposito si legga l'articolo di Eco dalle Citta' , "Ma dove vanno a finire gli ombrelli?")
Ma perche' allora semplicemente non produrre di meno, e con piu' cura, con l'intenzione di produrre qualcosa che e' destinato a durare nel tempo?
The photo above is taken by "Mo'nick", on Flickr, Creative Commons licence.
Come raccontava Tiziano Terzani, la nostra economia e' basata su un sistema di produzione che produce tante cose inutili o in sovrabbondanza (e questo e' vero soprattutto nei periodi di crisi) e necessita di persone che lavorino sempre di piu' per comprare cose di cui potrebbe farne a meno.
E se ha gia' tutto, allora bisogna che i beni prodotti si consumino in fretta, deperiscano, si rompano prima cosi' se ne comprano dei nuovi.
Come per gli ombrelli, oggetti non fatti piu' per durare, ma acquistati al mercato o dall'ambulante, durano due o tre piogge e al primo vento si piegano e sono da buttare. E la loro massa finisce nelle discariche creando un problema di smaltimento (a questo proposito si legga l'articolo di Eco dalle Citta' , "Ma dove vanno a finire gli ombrelli?")
Ma perche' allora semplicemente non produrre di meno, e con piu' cura, con l'intenzione di produrre qualcosa che e' destinato a durare nel tempo?
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Commenti
Grazie per i tuoi spunti... sempre positivi.