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Omeopatia: il nulla contiene la forma

Partendo da un approccio riduzionista e strettamente chimico, le successive diluizioni in acqua del principio attivo, fino alla sparizione dell'ultima molecola attiva, come avviene nella preparazione di composti omeopatici, annullerebbe praticamente ogni efficacia del rimedio, infatti il pieroangela della situazione direbbe che si berrebbe solamente piu' acqua.

Diversa e' la realta' che sembrerebbe abbia scoperto il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, professore presso l'Istituto Pasteur di Parigi, presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell'AIDS, scopritore del virus dell'HIV.
Per capire il suo esperimento coi micoplasmi, occorre comprendere che i micoplasmi sono tra le piu' piccole forme viventi conosciute sulla Terra, dei batteri che a differenza degli altri batteri non posseggono nemmeno una parete cellulare, sono cosi' degli esseri piccoli e senza forma, tanto che in laboratorio e'difficile individuarli, specie quando si ricerca nell'uomo la causa di un'infezione batterica.

Nelle sue ricerche sullo studio dell'AIDS, Luc Montagnier ha scoperto che da una sospensione di micoplasmi filtrata attraverso dei filtri con una porosita' tale da non far passare nemmeno il piu' piccolo batterio, micoplasma incluso, si otteneva apparentemente un filtrato sterile, senza batteri.
In realta' si osservava un fenomeno stravagante (per non dire impossibile) : se in questo filtrato venivano inseriti dei linfociti T (cellule del sangue responsabili della difesa immunitaria), questi venivano infettati da qualcosa di sconosciuto che produceva gli stessi effetti di una infezione da micoplasmi.
Ma i micoplasmi non c'erano piu'.. allora chi e' stato ad infettarli ?

Ecco che allora una possibile spiegazione metterebbe in relazione questo fenomeno con l'efficacia dei rimedi omeopatici: quello che si e' conservato, tra prima e dopo l'ultima diluizione (omeopatia) e tra prima e dopo il filtraggio dei batteri (esperimento di Montagnier), non e' la struttura fisica, molecola o batterio, ma l' informazione ad essa associata.
L' informazione (che e' qualcosa di sottile, eterico, senza forma) e' il principio attivo, nel caso di una molecola, o l'informazione della patogenita' del batterio, nel caso dei linfociti infettati senza presenza del batterio.
Sembrerebbe a questo punto che il mezzo, l'acqua, possa svolgere un ruolo importante, oltre le apparenze, per questo gli esperimenti di Jacques Benveniste sarebbero stati utili, prima che la comunita' scientifica lo dichiarasse eretico (eh si, nell'epoca moderna non e' piu' la Chiesa che dichiara l'eresia ma bensi' la Scienza Ufficiale, si tratta sempre di idee fuori dagli schemi canonici).

Quello che mi fa riflettere e che togliendo, sottraendo, giungendo al nulla, si scopre che il nulla non e' vuoto, il nulla e' pieno. Che sia questo il punto di congiunzione tra scienza e religione ?
Non e' forse vero che le grandi filosofie orientali sanno gia' che l'universo conosciuto e' uscito dal Nulla che e' il Tutto, dalla danza di Shiva, dal soffio vitale di Brahma nella sacra sillaba Om, e non e' forse vero che dal Big Bang e' nato l'universo, una singola infinitesima singolarita', tutto l' Universo concentrato in un punto ovvero il nulla ?

Articoli:
- La Stampa, un Nobel per l'omeopatia
- Wiki, Luc Montagnier
- Wiki, Linfocita
- alessandrorfeo.it, Micoplasmi

The photoes above are taken by "luckytom" , "davide simonetti" and "samwisegamgee69", on Flickr, Creative Commons licence.

Commenti

Rouge ha detto…
Queste son cose che se gliele dici ad Angela gli fai prendere una sincope :)
Comunque pienamente d'accordo:
Anonimo ha detto…
Oppure, più banalmente e meno spiritualmente, ancora non abbiamo scoperto tutto e la storia dell'informazione "trattenuta" dall'acqua è un modo romantico per spiegare un fenomeno che non riusciamo ancora a capire appieno... un po' come quando si pensava che le mosche si autogenerassero dalla carne in putrefazione... (scusate l'esempio un po' macabro)

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