Passa ai contenuti principali

Marchi e tabacchi


La decisione dell'Australia, da dicembre, di vendere tutti i pacchetti di sigarette con lo stesso colore e senza loghi delle multinazionali del tabacco (tranne che in un piccolo spazio ben regolamentato) e con una bella foto dei polmoni malati, oltre a rappresentare un'impresa storica nel contrasto del fumo di sigaretta, a mio avviso ci da un insegnamento molto importante.

Basta osservare le reazioni delle aziende del tabacco. La loro principale preoccupazione è : si perderanno miliardi di introiti. Naturalmente le loro argomentazioni sono quelle della volpe tanto astuta : non è vero che la gente smetterà di fumare, ci saranno minori entrate anche per lo Stato che adotta questa misura, si favorisce il mercato nero e la contraffazione (dato che sarà più facile copiare il pacchetto).

Capite ? Si perdono dei soldi perchè la gente ne comprerà di meno. Perchè c'è scritto che fa male ? No di certo. Perchè manca il marchio.

...Il marchio!

Ho sempre pensato che il piacere del tabacco spesso non fosse una scelta consapevole, ma un'abitudine, un gesto meccanico. Ma se fosse così, anche senza marchio si continuerebbe a fumare. Invece no, dicono le aziende produttrici : occorre il marchio, ovvero l'immagine, il simbolo, l'archetipo : un meccanismo potente che usato in questo modo condiziona le persone a fumare, non per il tabacco contenuto, ma per il simpatico cammello, per il logo bianco e rosso che appariva una volta sulle auto di Formula 1, per tutti quei riconoscibilissimi colori e loghi che catturano la mente umana, così che l'immagine preme il pulsante nella mente con su scritto "acquista".

Fonte : La Repubblica, Australia, pacchetti di sigarette tutti uguali l'Alta Corte dà torto alle multinazionali

Commenti

Post popolari in questo blog

Il presente e' un dono

" Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sara’. C’è un detto: ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente " (il saggio Oogway , la tartaruga, maestro di Kung Fu, parla a Shifu , il panda rosso ) Li chiamano cartoni animati, ma in realta' alcuni tra essi sono molto di piu' che storielle semplici per bambini. Basterebbe che molti adulti li vedessero con gli occhi disinibiti e deprogrammati da bambino per imparare tante cose, concetti davvero semplici e basilari ma che trovo siano profondamente veri. In fondo e' proprio nella semplicita' delle cose la vera essenza. Nel caso del cartoon Kung Fu Panda (2008, recentemente trasmesso in televisione) si possono anche trovare concetti di PNL ( programmazione neuro linguistica ) come si puo' leggere in questo blog anche se la radice di questo concetto risale molto indietro, piu' di duemila anni fa, alla filosofia orientale, e che puo'essere sperimenta...

Oci ciornie (occhi neri)

" Oci ciornie ", ovvero " Occhi neri " nella lingua russa, famosa canzone popolare russa, ha un'origine abbastanza singolare. Infatti deriva da un poesia del 1843, del poeta ucraino Èvgen Pavlovič Hrebinka (un ucraino quindi, non russo). Solo successivamente venne musicata. La versione più celebre, quella che oggi conosciamo deriva da un novarese (si, nato a Novara, Piemonte, nel 1890), Adalgiso Ferraris , compositore appassionato di canti popolari gitani e russi, emigrato prima in Russia poi in Inghilterra. Se quindi una delle più famose canzoni russe è stata musicata da un italiano, è anche vero che la canzone italiana in lingua napoletana più famosa, 'O Sole mio , è stata sì scritta da Eduardo Di Capua , ma ad Odessa , in Ucraina, nel 1898, e sembra ispirata ad un'alba sul Mar Nero ! Ecco il testo della canzone, nella versione originale di Hrebinka  :     Occhi neri, occhi appassionati     occhi infuoc...

Vitalismo e chimica organica

Trovo spesso affascinante ripercorrere alcune tappe della storia della scienza moderna. Interessante sarebbe una scuola che, accanto al necessario nozionismo, crei agli allievi dei collegamenti tra le nozioni e il contesto in cui si svilupparono. Imparare ad esempio una legge a memoria talvolta non ha nessuna utilità (e spesso è difficile da ricordare) se non si crea un collegamento con chi l'ha ideata, dove viveva e in che cosa credeva (e anche l'utilizzo pratico di cui farne). Certo, servirebbe molto tempo per far questo, ma sarebbe proprio questo il compito della Scuola (con la S maiuscola) ovvero quello di far nascere l'amore per lo studio. Nell'anno del Signore 1831 nella tutt'ora famosa e prestigiosa università di Gottinga (Göttingen, nella Bassa Sassonia), a soli 31 anni, entrava in cattedra un grande chimico dell'Ottocento, Friedrich Wohler , il cui contributo fondamentale nella scienza è stato quello di sintetizzare il primo composto organico (l'ure...