Papa Leone ferma Attila (stampa tedesca '800 - collezione privata) |
Oggi, 10 novembre, santo del giorno è San Leone I (390 - 461 d.C.) , detto il Magno, vissuto in un periodo, il V secolo dell'era cristiana, dove si assisteva alla lenta disgregazione dell'Impero Romano d'Occidente (è del 455 il sacco di Roma ad opera dei Vandali di Genserico) e nell'ambito ecclesiastico era caratterizzato dalla difesa dell'ortodossia della Chiesa dalle teorie cosidette "eretiche" di vescovi o chierici dissidenti.
In particolare, erano diffuse allora le eresie di Pelagio (che sosteneva che il peccato di Adamo non era così grave, e che l'uomo può salvarsi con le proprie forze senza l'aiuto Divino) , dei Manichei (concezione dualista del mondo, dove Bene e Male sono due principi indipendenti) e del Monofisismo (che considerava Gesù di sola natura Divina, senza la partecipazione di quella umana).
Tali eresie vennero condannate nel Concilio di Calcedonia del 451, indetto da Papa Leone.
Celebre è l'incontro del 452 di Leone con Attila condottiero degli Unni, nei dintorni di Mantova. Il Papa faceva parte delle delegazione romana che trattò con Attila la rinuncia al saccheggio di Roma, forse dietro compenso o, come racconta l'agiografia, per il carisma del Papa. Allo stesso modo, tre anni dopo, non potè evitare il saccheggio di Roma di Genserico ma trattò per aver salva la popolazione romana e l'esclusione dal saccheggio delle tre più importanti basiliche (San Pietro, San Paolo e San Giovanni in Laterano).
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