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Celibato dei sacerdoti

Che il celibato dei sacerdoti nella Chiesa cattolica sia un vincolo a mio parere irragionevole, ne trovo conferma in un passo del Nuovo Testamento, citato in un commento ad un articolo del Corriere (fonte).

Nuovo Testamento, Lettere di San Paolo, Prima lettera a Timoteo, 3,1 :

"È degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?" (da liberliber)

Quindi per San Paolo il vescovo si può sposare (purché una sola volta) e l'educazione dei figli ben si concilia con l'insegnamento della dottrina cattolica.
E quindi vorrebbe dire che la Chiesa non è evangelica ?

Fonte:

The photo above is taken by "padesig", on Flickr, Creative Commons licence.

Commenti

Anonimo ha detto…
Al di là delle legittime opinioni personali di ognuno, credo che S. Paolo si riferisse al significato originale (e dunque dell'epoca di chi scriveva) della parola vescovo, ovvero επίσκοπος che significa "osservatore" o "supervisore". Dunque nelle parole di S.Paolo c'era la volontà di definire le virtù di chi supervisionava le comunità in senso amministrativo più che in senso di ordine sacro, in quanto quest'ultimo concetto venne definito solo con i successivi concilii. tanto per fare un esempio, l'imperatore costantino si attribuì il titolo di vescovo in quanto amministratore degli affari della Chiesa. Saluti

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