"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio!".
Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre!".
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa."
(Gv, 19, 25-27).
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa."
(Gv, 19, 25-27).
E' a mio parere uno dei passi più belli e commoventi del Vangelo di Giovanni (ovvero "il discepolo che Gesù amava") e credo possa testimoniare, come nell'ultimo atto terreno di Gesù prima di spirare, uomo e donna vengano legati spiritualmente e posti sullo stesso piano per quanto riguarda la testimonanza del messaggio Cristico.
E quindi, senza ostacoli teologici, non ritengo che il sacerdote debba essere per forza un uomo e non possa essere una donna (non sto parlando di maschio e femmina, ma di uomo o donna).
Non dovrebbe quindi stupire la notizia di oggi della prima donna sacerdote d'Italia, consacrata nella chiesa anglicata di All Saints a Roma, a pochi passi dalle mura vaticane (fonte).
Ed è proprio quello che già succede in altre chiese protestanti d'Italia, dove è assolutamente normale che vengano eletti sacerdoti donne al pari degli uomini, ad esempio nella chiesa Valdese, che in Piemonte, nella Val Pellice (si veda, in foto, il tempio Valdese di Torre Pellice) da secoli vive una stupenda comunità di fedeli.
Fonte: "Repubblica, Sarà un'insegnante siciliana la prima donna sacerdote d'Italia"
The photo above is taken by "audrix", on Flickr, Creative Commons licence.
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