Capita a volte di chiedersi l'origine dei detti. Uno di questi è quello che associa al fiore del papavero (quello selvatico, non il somniferum - meglio conosciuto come papavero da oppio) il simbolo del potere.
Ad esempio si dice: "gli alti papaveri della politica" o anche "è stato qualche grosso papavero a procurargli quella carica" o recentemente il ministro Calderoli "ho parlato di alti papaveri.." (fonte) riferendosi a dirigenti statali.
Sembrerebbe che tutto nasca da una leggenda dell'antica Roma, all'epoca dei sette re di Roma, che vede come protagonista Tarquinio il Superbo. Infatti, il re tagliò nel giardino la testa dei papaveri più alti come risposta al figlio che, infiltrato nella città nemica di Gabii, attendeva ordini su come conquistare la città. Il gesto fu interpretato dal figlio come l'ordine di uccidere i più nobili e potenti della città.
Ecco la vicenda raccontata dallo storico Tito Livio:
"Tarquinio il superbo, avendo assalito invano con la forza Gabii, citta vicina, essendogli stata tolta la speranza persino di assediare la città, la attaccò infine con la forza e l'inganno. Infatti, mentre il re, abbandonata la guerra, fingeva di essere intento ad opere urbane, suo figlio Sesto passò, come d'accordo dalla parte di Gabii, lamentandosi dell'intollerabile crudeltà del padre nei suoi confronti. Fu accolto con benevolenza dagli abitanti di Gabii. Perciò, incitando a poco a poco i più insigni tra i garbini alla ribellione ed uscendo egli stesso a saccheggiare con i più energici tra i giovani, infine fu eletto comandante della guerra. In realtà, presso i soldati, tollerando in misura pari a loro pericoli e fatiche, elargendo generosamente il bottino fu di tanto amore da essere potentissimo a Gabii. Allora mandò uno dei suoi ad informarsi a Roma da Tarquinio su che cosa mai il padre desiderava che egli facesse. A questo messaggio il re non rispose nulla a voce ma, come assorto, passò nel giardino della casa, seguendolo il messaggero del figlio, lì , passeggiando in silenzio tagliò col bastone le teste più alte dei papaveri. Ponendo domande ed aspettando la risposta, il messaggero tornò stanco a Gabii, raccontò quali cose egli stesso aveva detto e quali aveva visto, ma affermò che il re non aveva detto nessuna parola. Sesto comprese che cosa aveva in animo il padre. Allora uccise alcuni tra i più insigni della città accusandoli davanti al popolo, e ne mandò altri in esilio."
(Traduzione tratta da : http://doc.studenti.it/versione/latino/tarquinio-superbo-alti-papaveri-livio.html)
The photo above is taken by "FotoRita", on Flickr, Creative Commons licence.
Ad esempio si dice: "gli alti papaveri della politica" o anche "è stato qualche grosso papavero a procurargli quella carica" o recentemente il ministro Calderoli "ho parlato di alti papaveri.." (fonte) riferendosi a dirigenti statali.
Sembrerebbe che tutto nasca da una leggenda dell'antica Roma, all'epoca dei sette re di Roma, che vede come protagonista Tarquinio il Superbo. Infatti, il re tagliò nel giardino la testa dei papaveri più alti come risposta al figlio che, infiltrato nella città nemica di Gabii, attendeva ordini su come conquistare la città. Il gesto fu interpretato dal figlio come l'ordine di uccidere i più nobili e potenti della città.
Ecco la vicenda raccontata dallo storico Tito Livio:
"Tarquinio il superbo, avendo assalito invano con la forza Gabii, citta vicina, essendogli stata tolta la speranza persino di assediare la città, la attaccò infine con la forza e l'inganno. Infatti, mentre il re, abbandonata la guerra, fingeva di essere intento ad opere urbane, suo figlio Sesto passò, come d'accordo dalla parte di Gabii, lamentandosi dell'intollerabile crudeltà del padre nei suoi confronti. Fu accolto con benevolenza dagli abitanti di Gabii. Perciò, incitando a poco a poco i più insigni tra i garbini alla ribellione ed uscendo egli stesso a saccheggiare con i più energici tra i giovani, infine fu eletto comandante della guerra. In realtà, presso i soldati, tollerando in misura pari a loro pericoli e fatiche, elargendo generosamente il bottino fu di tanto amore da essere potentissimo a Gabii. Allora mandò uno dei suoi ad informarsi a Roma da Tarquinio su che cosa mai il padre desiderava che egli facesse. A questo messaggio il re non rispose nulla a voce ma, come assorto, passò nel giardino della casa, seguendolo il messaggero del figlio, lì , passeggiando in silenzio tagliò col bastone le teste più alte dei papaveri. Ponendo domande ed aspettando la risposta, il messaggero tornò stanco a Gabii, raccontò quali cose egli stesso aveva detto e quali aveva visto, ma affermò che il re non aveva detto nessuna parola. Sesto comprese che cosa aveva in animo il padre. Allora uccise alcuni tra i più insigni della città accusandoli davanti al popolo, e ne mandò altri in esilio."
(Traduzione tratta da : http://doc.studenti.it/versione/latino/tarquinio-superbo-alti-papaveri-livio.html)
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