Passa ai contenuti principali

Cloverfield : il mockumentary

This photo is taken by "Nagamori", on Flickr, Creative Commons licence

Clover-field, ovvero campo di trifogli.

Molto interessante la tecnica del film in DVD che ho visto ieri sera, Cloverfield (2008, regia di Matt Reeves) , che si può definire "mockumentary" ovvero falso documentario : nella finzione cinematografica lo spettatore crede che tutte le riprese del film provengano da una videocamera amatoriale (in realtà è una vera cinepresa mossa come una videocamera).

Tutto è rigorosamente girato in soggettiva, il montaggio è ridotto al minimo, con pochi stacchi essenziali, inquadrature spesso in diagonale, a volte la telecamera è troppo vicina al soggetto e quindi la testa è tagliata a metà fronte, immagini spesso mosse (a volte da far venire mal di mare), altre volte, in un momento di grande suspence, completamente fissa : chi sta riprendendo, ovvero noi, siamo a terra, forse feriti o forse peggio e non sappiamo se ci rialzeremo, ma soprattutto la domanda che viene voglia di fare è : se io muoio (ovvero il personaggio) i miei amici (che sono con me) riprenderanno la videocamera da terra?

La trama del film ve la lascio leggere su wiki : non particolarmete originale, ovvero narra di un mostro terrificante emerso dal mare che devasta la città di New York e a nulla valgono gli sforzi dell'esercito. E in questo contesto, un gruppo di ragazzi cerca di salvare una loro amica rimasta intrappolata nel proprio alloggio a Manhattan mentre tutta la popolazione viene fatta evacuare.

Trama già vista, il mostro mi sembrava una riedizione dei ben più celebri mostri cinematografici King Kong e Godzilla, però a mio avviso da non perdere la tecnica, come già citato, il mockumentary, di cui The Blair Witch Project è sicuramente l'esempio più celebre.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il presente e' un dono

" Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sara’. C’è un detto: ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente " (il saggio Oogway , la tartaruga, maestro di Kung Fu, parla a Shifu , il panda rosso ) Li chiamano cartoni animati, ma in realta' alcuni tra essi sono molto di piu' che storielle semplici per bambini. Basterebbe che molti adulti li vedessero con gli occhi disinibiti e deprogrammati da bambino per imparare tante cose, concetti davvero semplici e basilari ma che trovo siano profondamente veri. In fondo e' proprio nella semplicita' delle cose la vera essenza. Nel caso del cartoon Kung Fu Panda (2008, recentemente trasmesso in televisione) si possono anche trovare concetti di PNL ( programmazione neuro linguistica ) come si puo' leggere in questo blog anche se la radice di questo concetto risale molto indietro, piu' di duemila anni fa, alla filosofia orientale, e che puo'essere sperimenta...

Oci ciornie (occhi neri)

" Oci ciornie ", ovvero " Occhi neri " nella lingua russa, famosa canzone popolare russa, ha un'origine abbastanza singolare. Infatti deriva da un poesia del 1843, del poeta ucraino Èvgen Pavlovič Hrebinka (un ucraino quindi, non russo). Solo successivamente venne musicata. La versione più celebre, quella che oggi conosciamo deriva da un novarese (si, nato a Novara, Piemonte, nel 1890), Adalgiso Ferraris , compositore appassionato di canti popolari gitani e russi, emigrato prima in Russia poi in Inghilterra. Se quindi una delle più famose canzoni russe è stata musicata da un italiano, è anche vero che la canzone italiana in lingua napoletana più famosa, 'O Sole mio , è stata sì scritta da Eduardo Di Capua , ma ad Odessa , in Ucraina, nel 1898, e sembra ispirata ad un'alba sul Mar Nero ! Ecco il testo della canzone, nella versione originale di Hrebinka  :     Occhi neri, occhi appassionati     occhi infuoc...

Vitalismo e chimica organica

Trovo spesso affascinante ripercorrere alcune tappe della storia della scienza moderna. Interessante sarebbe una scuola che, accanto al necessario nozionismo, crei agli allievi dei collegamenti tra le nozioni e il contesto in cui si svilupparono. Imparare ad esempio una legge a memoria talvolta non ha nessuna utilità (e spesso è difficile da ricordare) se non si crea un collegamento con chi l'ha ideata, dove viveva e in che cosa credeva (e anche l'utilizzo pratico di cui farne). Certo, servirebbe molto tempo per far questo, ma sarebbe proprio questo il compito della Scuola (con la S maiuscola) ovvero quello di far nascere l'amore per lo studio. Nell'anno del Signore 1831 nella tutt'ora famosa e prestigiosa università di Gottinga (Göttingen, nella Bassa Sassonia), a soli 31 anni, entrava in cattedra un grande chimico dell'Ottocento, Friedrich Wohler , il cui contributo fondamentale nella scienza è stato quello di sintetizzare il primo composto organico (l'ure...