Comune di San Martino dall'Argine, un piccolo e tranquillo paese del mantovano.
Un'ordinaza del sindaco leghista, con una affissione pubblica, invita i cittadini alla delazione, alle autorità competenti, della presenza di immigrati clandestini nel territorio comunale (leggi il manifesto dalla Gazzetta di Mantova).
In un piccolo paese dove l'immigrazione clandestina è davvero una questione marginale. Ma si sa, in ossequio alla prima legge della Teocrazia Mediatica (ovvero il governo delle televisioni e dei mass media), un problema non è un problema fintantochè non se ne parla incessantemente in televisione, finchè le menti umane rese lobotomizzate dall'uguaglianza televisione=verità=realtà non lo percepiscono come un problema. E' umano, è l'illusione dei sensi e della mente.
A prescindere dalla leggittimità giudica (l'obbligo di comunicare la notizia di reato di clandestinità spetta al cittadino?), mi chiedo a quale livello di inciviltà siamo destinati. La paura del diverso, dell'altro, dell'estraneo è una delle fobie peggiori della società, siamo tutti chiamati a confrontarci con essa, ma non è ghettizzando e creando un muro di divisione tra noi e gli altri che si possa risolvere. E' esattamente nella direzione opposta che occorrerebbe muoversi, integrare quello che diverso non è. Smettere di considerarlo diverso in modo tale che lui smetta di considerarsi tale.
Fortunatamente sono convinto che viviamo in una società fondamentalmente sana, dove la maggioranza delle persone porta con se la memoria (diretta o indiretta) del velo nero della morte delle coscienze avvenuta durante l'epoca fascista e nazista, delle leggi razziali, quando denunciare un ebreo maschio adulto, il diverso dell'epoca, al regime fascista, veniva ricompensato con 5000 lire..
Leggi l'articolo di Erri de Luca, "Cinquemilalire, il prezzo di una vita"
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