In principio era Charles Darwin, celebre biologo britannico (1809-1882) in cui quest'anno si celebrano i duecento anni dalla sua nascita.
E' ormai un dato di fatto che la sua teoria venga oggi (quasi) universalmente accettata, esposta nella celebre opera "On the Origin of Species" (1859) ovvero "L'origine delle specie" nella quale si enucia il principio secondo il quale l'evoluzione delle specie, animali e vegetali, avviene unicamente a livello genetico (di DNA) con mutazioni casuali congenite ereditarie (da una generazione alla sucessiva) nella quale, dalle generazioni successive alla mutazione, la selezione naturale fa si che sopravvivano (e si riproducano) solo quelle che meglio si adattano alle condizioni ambientali.
E' quindi una teoria del tutto casualistica: ogni tanto avviene una mutazione del nostro genoma, magari per un'errore della replicazione del DNA e la selezione naturale fa si che decida se questa nuova sequenza di DNA, nelle generazioni successive, ha successo oppure no, dato l'attuale habitat (ovvero l'ambiente) in cui si trova la specie.
Ciò spiegherebbe l'attuale varietà biologica presente sul pianeta Terra..
L'osservazione che faccio è: ma Dio, un creatore, lo spirito che sentiamo esistere dentro di noi, l'anima, dove si colloca in questa teoria (che, si badi bene, non nego) ?
Non c'è posto.
Infatti Darwin da credente, al termine della sua vita, si dichiarò agnostico.
Mi viene da pensare che chi crede fermamente nella teoria della evoluzione debba per forza essere ateo, non potrebbe essere diversamente, a meno di non considerare la scienza e la religione in due compartimenti stagni, come fossero due abiti diversi, da indossare o uno o l'altro, a seconda delle occasioni..
The photo above is taken by "ptorrodellas", on Flickr, Creative Commons licence.
E' ormai un dato di fatto che la sua teoria venga oggi (quasi) universalmente accettata, esposta nella celebre opera "On the Origin of Species" (1859) ovvero "L'origine delle specie" nella quale si enucia il principio secondo il quale l'evoluzione delle specie, animali e vegetali, avviene unicamente a livello genetico (di DNA) con mutazioni casuali congenite ereditarie (da una generazione alla sucessiva) nella quale, dalle generazioni successive alla mutazione, la selezione naturale fa si che sopravvivano (e si riproducano) solo quelle che meglio si adattano alle condizioni ambientali.
E' quindi una teoria del tutto casualistica: ogni tanto avviene una mutazione del nostro genoma, magari per un'errore della replicazione del DNA e la selezione naturale fa si che decida se questa nuova sequenza di DNA, nelle generazioni successive, ha successo oppure no, dato l'attuale habitat (ovvero l'ambiente) in cui si trova la specie.
Ciò spiegherebbe l'attuale varietà biologica presente sul pianeta Terra..
L'osservazione che faccio è: ma Dio, un creatore, lo spirito che sentiamo esistere dentro di noi, l'anima, dove si colloca in questa teoria (che, si badi bene, non nego) ?
Non c'è posto.
Infatti Darwin da credente, al termine della sua vita, si dichiarò agnostico.
Mi viene da pensare che chi crede fermamente nella teoria della evoluzione debba per forza essere ateo, non potrebbe essere diversamente, a meno di non considerare la scienza e la religione in due compartimenti stagni, come fossero due abiti diversi, da indossare o uno o l'altro, a seconda delle occasioni..
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