La legge è uguale per tutti.
Questo è il principio sacrosanto su cui tutte le democrazie si basano.
Tutti siamo uguali di fronte alla legge e nessuno è più uguale degli altri.
Questo ha sancito ieri la Corte Costituzionale, bocciando il cosidetto "Lodo Alfano" che preservava, seppure temporaneamente l'immunità delle più alte cariche dello Stato Italiano, compreso naturalmente il nostro più Grande Presidente e Statista d'Italia che il mondo intero ne parla.
La Consulta cita il contrasto della legge con l'articolo della costituzione 138 (sulla revisione della Costituzione e sulle leggi costituzionali) e sull'articolo 3 (principio di uguaglianza) che qui cito:
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Fonte : Repubblica
The photo above is taken by "fa73" on Flickr, Creative Commons licence.
Commenti