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L'eterno presente

L'eterno presente, ovvero l'Universo, noi e il film di Dio.

Una delle teorie piu' conosciute sull'origine dell'universo, nota come Big Bang, fa risalire l'origine di tutto il mondo sensibile ad un'unica singolarita' (immaginatela come un punto ad una dimensione) che ad un certo istante esplode generando mondi e galassie attualmente in espansione. E' sottointeso che il tempo e lo spazio non esistevano prima di allora. E' l'espansione che crea lo spazio e quindi il tempo.

La nascita di una vita avviene allo stesso modo: una coscienza, che prima viveva in un eterno presente, si incarna in un corpo fisico, e per lei (e solo allora) inizia lo spazio e quindi il tempo.
In questo caso (vi esorto a trovare altre analogie) quello che avviene nel macrocosmo si riflette, con le dovute differenza di modi (ma non di principio), nel microcosmo ovvero in noi.

Il grande maestro indiano Paramahansa Yogananda paragonava il tempo ad un film proiettato in una sala. Colui che proietta il film e' Dio che vive l'eterno presente: per lui non esiste ne tempo ne spazio, quindi non esiste distinzione tra cio' che avviene prima e dopo (non esistendo il tempo) e nemmeno esiste una separazione prodotta dallo spazio (io sono qui e tu se laggiu').
L'eterno presente e' quindi composto dall'eterno tempo, che e' "ora", e dall'eterno spazio, che e' "qui". Si puo' abbreviare in "qui e ora" (spesso ho purtroppo notato che viene banalizzato o mal compreso da chi ne parla).

Noi spettatori seduti in sala invece percepiamo il tempo come eventi che si susseguono, e la nostra mente li registra cronologicamente, essendoci un evento precedente ed uno successivo, possiamo creare correlazioni di causa ed effetto. Ma il film lo proietta Dio nell'eterno presente ed essendo Onnipotente, il film puo' essere mandato avanti o indietro a seconda della Sua volonta'. Allora come facciamo noi a decidere sugli eventi: questo avviene prima e questo dopo?

Quindi, per rispondere al mio illuminato padre, che mi fece notare come la fisica teorica elimini a priori le soluzioni negative (ovvero quelle prodotte da un'operazione di radice quadra che ogni studente sa che deve mettere il segno di piu' o meno davanti alla soluzione) perche' implicano che il tempo scorra all'indietro anziche' in avanti (spauracchio dei dotti come quelli vissuti al tempo di Galileo che lo condannarono per la sua straordinaria visione del mondo), e chiedendomi se fosse possibile che un effetto determini una causa anziche' viceversa, in coscienza mia rispondo.. si, e' possibile !!

Una foto scattata a Tokyo: il mantello rosso viene tolto o messo sulle gambe ?

The photo above are taben by "loop_oh", and "ZeHawk", on Flickr, Creative Commons licence.

Commenti

Rouge ha detto…
In verità quello che chiami Dio non proietta il film, è il film. Non esiste distinzione in quello che chiami Dio tra un prima e un dopo, se esistesse lo metteresti in una posizione ralativa che non ha, essendo assoluto. Nel relativo in cui noi ci muoviamo dunque, che è emanazione da quello che chiami Dio in se stesso per leggi sue proprie (meglio, per sua stessa natura), l'illusione del tempo è data dallo spostarsi della coscienza individuale da un attimo a un altro, così come spostarsi nello spazio è muoversi da un punto a un altro.
E' possibile che il tempo vada a ritroso? Nell'Assoluto no, in quanto è e basta (un dio che si muove come un umano non è più un dio ma qualcosa di diverso), nel relativo forse, ma non per questo microcosmo (o stato di coscienza, chiamalo come ti pare).
Un saluto

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